Gabriella Crisafulli: Il magma nelle bottiglie
Rosso, verde, blu, violetto, turchese, amaranto … viaggiano nel turbine di elementi diversi che si mescolano, roteano, ondeggiano, suonano, luccicano, precipitano. Da un grumo che si scioglie cascano brillanti, gocciolano stelle, all’inizio una ad una poi sempre più numerosi. Ecco si fermano, disegnano un albero attraverso cui filtra il succo d’amarena denso e fragrante.
Nella casa di Monte Farella c’erano tanti alberi: cotogni, meli, peri, ciliegi, mandorli, fichi e anche l’uva fragola che faceva ombra davanti al trullo. Ogni frutto veniva usato e conservato in modo diverso, ogni frutto serviva per preparazioni differenti.
I “calzoncelli” con le amarene, dolci e salati, sono stati per me la scoperta di un nuovo mondo. È il lato est della mia vita dove la nonnina Anna cucinava le fave nel “pignatello” poggiato sulla “fornacetta” alle prime luci del giorno e dove nonna Pina, messo il cesto al braccio, dava la mano alle bambine per andare a cogliere le pere di cioccolato. Altro non erano che pere le quali, al momento di maturare, diventavano di un marrone molto scuro.