
Nadia Peruzzi: La notte di Monaco
I fiocchi di neve scendono fitti fitti, nella notte di Monaco, a creare un clima magico. Una anticipazione di Natale, inattesa e tuttavia più che gradita. Nelle case piccole luci si accendono. Alcune fisse e troppo forti, tanto da tradire l’artificio. Molte si affacciano ai davanzali, tremule, altalenanti ma calde. Fanno casa, attesa, consuetudini, affetti, accoglienza.
Sono partita per far visita ad un’amica che non vedevo da qualche tempo e per mettermi un po’ dietro le spalle un periodo triste, denso di assenze.
Il viaggio in treno quasi ti culla. Prepara lentamente al nuovo che sta arrivando, e aiuta a far scivolare via, man mano, quello da cui stai un po’ cercando di scappare. Ogni cambio di paesaggio sa di promessa, di novita’ che stanno per arrivare.
La neve poi, quella sì, mette allegria.
Bei giorni di visite, chiacchiere, di calore amicale ritrovato e rinsaldato ad ogni momento.
Sulla via del ritorno intenso e struggente il desiderio che di quelle luci che hai visto a punteggiare quell’anticipo di Natale almeno una si possa accendere a rischiarare il rientro a casa.
Avrei voluto trovarne una tremolante sulla finestra del salotto. Avrei voluto che fossero le tue mani, non più salde, ad accenderla per darmi il benvenuto in un soffio anticipato di calore e di gioia, sapendo quanto ti avrei raccontato dei giorni passati lontano.
Un pensiero fugace.
Si è spento in un soffio, come una candela.
Quella fiammella a casa non c’è più nessuno che possa accenderla.
Anche la tua luce si è spenta e di te rimane solo ricordo!
Bella, intensa, struggente, ma non triste…
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