I lumini

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Stefania Bonanni: Le lucine accese

Se c’è una candela accesa, significa che c’è qualcuno che vuole accesa una lucina, vicino a sé. Che si può anche vedere dal bosco fitto, dietro la tendina della cucina della Nonna di Cappuccetto Rosso, e si sa subito che lei è lì, per te che arrivi.

O si può accendere in una chiesa, ai piedi di una statua che non risponde, ma magari è come te, sarà contenta di una fiammella vicina.

Una candelina per guardare la cera che si disfa’, che cambia forma mentre scivola giù dal candelabro, ma non sparisce. Cambia forma, non è più liscia e profumata, ma arricciata è bellissima, conserva memoria di candela gioiosa.

Una fiammella accanto ad un mazzo di fiori finti, sola cosa viva in un mondo di morti, a dire che l’ho accesa, per farci compagnia.

Una fiammella che si conserva negli occhi. Non soffiamo.

Alla luce delle candele

 

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Ivana Acciaioli: Nel canto del fuoco

La nonna amava sedere nel canto del fuoco, sembrava un po’ strega ed un po’ regina.
Mi chiedevo come non si bruciasse su quella piccola sedia impagliata così vicina ai ceppi ardenti e alle linguacciute fiamme. Ogni sera era lì a rammendare,  a lavorare a maglia, a sbucciare mele, a schiacciare noci, a pisolare.
Ma la sera della Befana la sua postazione si animava per la nostra attesa; all’improvviso calava dal camino una caramella, si affacciava appena poi spariva; noi bambine con gli occhi lucidi e le mani coraggiose cercavamo di catturare nell’attimo migliore, senza bruciarci, quel piccolo regalo che la Befana  “cacava” come diceva la nonna.
Quando arrivavamo vicine, l’ambita preda scompariva in alto nel buco nero del camino; il gioco durava a lungo e la Befana ci appariva crudele.
È stato difficile capire come facesse la nonna a manovrale il magico filo.

Ivana Acciaioli: Melania e le sue candele 

L’odore dei miei figli è la cosa più preziosa che ho smarrito in casa mia. Per un po’ è rimasto nelle loro stanze, poi, con mio grande dispiacere, si è affievolito fino a scomparire.
Quando li abbraccio, li annuso intensamente per trattenere il loro aroma personale.
Se entro in casa di mia figlia mi accoglie il suo odore; aspetto per tutto il viaggio in treno quel momento in cui il suo inconfondibile profumo mi arriva dritto dalle narici al cuore.
Poi lei arriva dal lavoro e accende le sue amate candele profumate, io respiro a  malincuore perché la mia candela profumata è lei, con  una fiamma intensa che in me non si spengerà mai.