Personaggi rossi – di Miriam Pavi

flamen

La ballerina di flamenco danza avvolta in un vestito rosso davanti al fuoco mentre i cospiratori bevono vino e immaginano un futuro di libertà, fuori il sole tramonta ma nessuno ha freddo….

La  stanza è piena di calore, molti sono accomunati dalla passione politica,  altri  portano in sé un ideale o una forza segreta che li fa stare bene o male e comunque orienta la loro vita………..

Carlos ha chiara l’immagine di suo nonno che aveva lottato contro il generale Franco e che, anche contro il volere della famiglia, aveva perseguito il suo obiettivo facendosi anche dei mesi di carcere.

“Ricordati” gli aveva detto il nonno quando era poco più di un bambino “il bene più grande di un uomo è essere libero!”, queste parole erano entrate nel cuore più che nella testa di Carlos ed ancora oggi fa fatica a trovare i confini razionali della parola “libertà”.

Nel momento lo scalda  il desiderio che la lingua, le tradizioni, le conquiste economiche, l’arte della sua  sua Catalogna rimangano intatte, ma dai meandri dei suoi pensieri si affaccia la consapevolezza che forse la speranza di salvezza dell’umanità sta  nella contaminazione delle culture e nella condivisione delle risorse……

 

La ballerina si chiama Lola, si muove istintiva e completamente dimentica delle persone che sono nella sala, in realtà danza per il desiderio di farlo e non per fare spettacolo.

Non è più giovanissima ,  i suoi sogni di bambina di frequentare l’accademia di Madrid  e diventare una grande ballerina erano stati messi malamente da parte il giorno in cui  suo padre aveva perso il lavoro: niente soldi, niente Madrid!

“ Non importa” aveva pensato la ragazzina, “ se non posso vivere guadagnando con la danza vivrò comunque per la danza! “.  Aveva trovato un lavoro modesto che le lasciava abbastanza tempo libero poi, assieme ad altre persone, aveva  fondato un gruppo di flamenco amatoriale e con loro girava la provincia.

Accade sempre che le esibizioni  di Lola catturino l’anima dei convenuti, la tecnica forse è lacunosa, ma la passione  scalda tutti e lei ogni volta è viva e felice!

 

Fabrizio stasera è capitato nella città catalana  per caso, di ritorno da un convegno del CERN a Lucerna, è diretto a Madrid dove conoscerà la sua prima nipotina! eh già Carmen  è nata da una settimana, come è bella! L’ha vista nelle foto su whatsapp  e si è già perdutamente innamorato di questa creaturina! “ Sono nonno e mi sono quasi perso il fascino di essere padre…..”

Improvvisamente Fabrizio riprende in mano la matassa della sua vita, i nodi di venticinque anni fa quando sua moglie madrilena,  disperatamente stanca, lo mise davanti ad  una scelta: “La tua carriera o la famiglia!” .

Fabrizio è sempre stato un grande scienziato, la carriera non è stata una sua scelta ma gli è arrivata automaticamente, come riconoscimento del suo lavoro e del suo impegno che gli hanno mangiato i giorni e le notti nei laboratori di fisica di tutto il mondo. Anche i sensi di colpa gli hanno fatto compagnia…sua figlia che crescendo senza quasi vederlo, lo immaginava impegnato a scoprire le stelle, sua moglie che quasi doveva dimenticare di essere donna e doveva fare da babbo e mamma e poi non c’erano nemmeno Skype o i cellulari…”Cristo si era assenti davvero!”

Come sempre fu la donna a fare l’unica scelta possibile……

Così ricorda Fabrizio, ma forse era nel suo destino anteporre l’umanità alla famiglia! Perchè la passione per la conoscenza che dimora dentro Fabrizio sa inequivocabilmente che le sue scoperte serviranno a tutta l’umanità! ????????

 

Tante altre sono le persone  nella sala, rappresentanti di questo mondo globalizzato, c’è  Izmir che si aggira fra i tavoli chiedendo un euro, il barista annoiato che vorrebbe essere da un’altra parte, la cameriera che con lo sguardo pieno di lucciole si immagina fra un’ora a far l’amore con il suo ragazzo e gli studenti  Erasmus che per risparmiare cenano con un cappuccino e ridono felici della passione per il loro futuro!!!

 

Potrebbe non sembrare, ma ho la passione per il “dentro” della gente……